lunedì 8 dicembre 2008



FIGARO
(Renato Zero)

Storie da vendere finché ne vuoi intere pagine riempirei
Ho libero accesso ho la più ampia facoltà di scrivermi
addosso vere o presunte verità assorbo di tutto
raccolgo quei sentimenti e poi...
Li spendo, sperando
Li accendo, interpretando...
Tutti si fidano meglio così
se i cuori si guastano io corro lì...
M'infilo dovunque precipito cado e torno su più svelto del vento...
È la vita mia mille occhi una foresta una giostra,
di periferia...
è la vita mia rinnegarla io non posso resto
me stesso finché riesco a cantare di te.

Prendi quello che ti servirà del mio cuore il battito migliore
le più strabilianti primavere...
Tutto il bene che vuoi la dolcezza che altrove non hai.
Portami nella tua gioventù così in alto dove sei tu.
In un tempo che non c'è più.
Sul tavolo verde io non vinco mai ma so indovinare tu che carte hai.
Non è mestiere ma non so dirti
cosa sia paura d’amare...
amnesia...


Saper ascoltare il silenzio di gente che va via lasciarmi guidare...

Fra sogni e lacrime mi muoverò...
Ho voglia di crescere ancora un po'...
Non c'è sgomento abituato alla realtà
ti vengo incontro qualunque sia la verità io sono qua!
Lasciami le chiavi dove sai fammi trovare una sedia
e del buon vino chiunque tu sia ti resterò vicino
carta e penna perché questo nuovo messaggio è per te.
Nascono così le melodie dalle lacrime tue e quelle mie
e non sono soltanto bugie.


Anche stanotte ci racconteremo una volta di più
mentre parli canzone sei tu.
Nascono così le melodie mentre tu mi scorri nelle vene
che sia gioia o sia disperazione...
Dal tuo mondo ti ruberò e un successo di te, farò...
Una canzone.
Una canzone.

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